Tadao Ando e la sua architettura minimalista

Tadao Ando crea degli edifici che ci trasmettono calma e serenità. I suoi progetti si fondono con la natura circostante facendo scomparire i concetti di interno ed esterno.
Tadao Ando e la sua architettura minimalista

Ultimo aggiornamento: 07 novembre, 2019

Tadao Ando è considerato uno degli architetti più influenti della nostra epoca. Il suo è uno stile caratterizzato da un’architettura semplice e minimalista. Con molti edifici al suo attivo, questo architetto atipico ha creato dei progetti unici.

Ad Osaka, la sua città natale, sono presenti molte delle sue opere più conosciute. Quando si parla di Tadao Ando, una delle cose più sorprendenti su di lui e sulla sua capacità di progettare è che non ha mai seguito degli studi ufficiali in architettura.

Molto prima di dedicarsi all’architettura, Ando ha fatto diversi mestieri, tra cui il pugile. Il momento cruciale, quando decide di dedicarsi all’architettura, è stato durante un viaggio a Tokyo dove conosce ed ammira l’Imperial Hotel progettato dal famoso architetto Frank Lloid Wright.

È un autodidatta straordinario. Compra libri di architettura di seconda mano, segue dei corsi di disegno la sera e studia interior design a distanza. Viaggiare è stato estremamente importante per Tadao Ando, in quanto gli ha permesso di vedere e conoscere meravigliosi edifici in tutto il mondo.

L’architettura minimalista di Tadao Ando: vita e opere

Foto di Tadao Ando
Tadao Ando / vitra.com

Tadao Ando nacque ad Osaka nel 1941. Durante la giovinezza praticò la boxe in modo amatoriale, ma appese i guanti al muro quando decise di dedicarsi all’architettura. Le sue nozioni sull’architettura provengono principalmente dalla lettura e dai viaggi.

Viaggia in molti paesi, in Africa ed in Europa, e visita anche gli Stati Uniti d’America. Come parte della sua formazione, studia in modo approfondito l’architettura tradizionale giapponese. Nel 1968 torna in Giappone e fonda il Tadao Ando Architects & Associates ad Osaka, la sua città natale.

Il 1976 è un anno importante per Tadao Ando. Infatti, riceve il premio dell’Associazione giapponese di architettura per il suo progetto della Casa Azuma a Osaka. Grazie a questo progetto, attirò l’attenzione del mondo su di lui.

La casa esprime il suo stile austero e minimalista. Con soli 65 metri quadrati a disposizione, riesce a organizzare magistralmente gli spazi essenziali della casa. Inoltre, riesce a superare il confine tra il patio e l’interno dell’edificio ispirandosi ai concetti dell’architettura tradizionale giapponese.

A questo progetto segue quello del complesso residenziale Rokko Housing I, costruito a Kobe e grazie al quale diventa un punto di riferimento per l’architettura mondiale. Fu invitato ad insegnare all’Università di Tokyo e proseguì la docenza anche a Yale, ad Harvard e alla Columbia University.

Tadao Ando ammette che il suo lavoro è il frutto di una doppia influenza, l’architettura tradizionale giapponese e quella del movimento moderno. Dall’architettura tradizionale giapponese prende come ispirazione le case del quartiere di Osaka dove è cresciuto e i templi tradizionali giapponesi.

Per quanto riguarda l’architettura moderna, le sue maggiori influenze provengono dalle opere di Le Corbusier, Mies Van der Rohe e Louis I. Kahn. Inoltre, sono presenti degli elementi che provengono dal brutalismo e dal minimalismo.

Le persone tendono a non usare la parola bellezza perché non è intellettuale, ma deve esserci una sovrapposizione tra bellezza e intelletto.

-Tadao Ando-

L’architettura minimalista di Tadao Ando: le opere principali

Esterno casa con piscina
Casa / spoon-tamago.com

Tadao Ando combina forme e materiali dell’architettura moderna con la tradizione estetica giapponese. I suoi progetti si integrano perfettamente con l’ambiente circostante sembrando una parte del paesaggio.

Questo architetto è un amante dei materiali nella loro forma naturale. Per questo motivo, nei suoi edifici preferisce il calcestruzzo a vista con i segni della cassaforma ancora visibili.

I suoi progetti sono sobri e austeri e rigettano il materialismo consumistico dei nostri tempi. Utilizza dei materiali moderni, ma evita gli ornamenti inutili creando degli edifici semplici.

È anche un amante della natura e usa, ad esempio, la luce o l’acqua per dare una maggiore espressività ai suoi progetti. La maestria con cui realizza i suoi edifici gli è valsa il Premio Pritzker nel 1995.

Cappella sul monte Rokko, Kobe, Giappone

Esterno cappella sul monte rokko
Cappella / moleskinearquitectonico.blogspot.com

La cappella sul monte Rokko è una struttura che fa parte di un hotel utilizzata per la celebrazione dei matrimoni. Ha una posizione privilegiata, in quanto offre delle splendide vedute sulla baia di Osaka.

Anche in questo caso, applica i principi base della sua architettura. Possiamo trovare una geometria semplice, i giochi di luci ed ombre e il calcestruzzo a vista utilizzato insieme al metallo ed al vetro per creare dei moduli architettonici studiati nei minimi particolari. Il progetto si completa con un uso attento dell’illuminazione naturale, diretta e indiretta.

In questa cappella è presente un campanile, elemento dell’architettura occidentale, che svolge un ruolo fondamentale. Il campanile verticale rappresenta per Tadao Ando un elemento di rottura con l’orizzontalità dell’edificio.

La Chiesa della Luce, Ibaraki, Giappone

Interno chiesa della luce di Tadao Ando
Chiesa / piattaformearquitectura.cl

Questa piccola chiesa si trova nella città di Ibaraki, alle porte di Osaka, in Giappone. È, senza dubbio, una delle opere architettoniche più emblematiche di Tadao Ando.

La cosiddetta Chiesa della Luce si fonde perfettamente col il paesaggio circostante. La luce entra nel suo ambiente principale diventando la protagonista assoluta di quello spazio.

Costruita nel 1989, sostituisce la vecchia chiesa cattolica situata nello stesso luogo. La Chiesa della Luce è il risultato del gioco tra pieno e vuoto, luce e buio, movimento e calma.

Lo spazio interno è illuminato da piccole fessure che, oltre ad essere delle finestre, fanno parte della composizione dell’edificio. Inoltre, sopra l’altare troviamo un’apertura a forma di croce che fa filtrare all’interno la luce naturale creando un’atmosfera poetica.

Questa chiesa si distingue per la sua austerità e si allontana dai modelli classici di questa costruzione che, in genere, sono ricchi di ornamenti.

La Cappella sull’Acqua, Hokkaido, Giappone

Interno cappella sull'acqua di Tadao Ando
Cappella / arquitecturaycristianismo.com

Questa cappella si trova nella città di Tomamu, nella remota isola di Hokkaido, a nord del Giappone. Anche in questo caso, Ando applica i suoi principi di austerità e sobrietà.

La bellezza di questa cappella si basa sul suo rapporto con l’ambiente naturale circostante. In questo progetto Tadao Ando crea una connessione quasi perfetta tra l’edificio e la natura. La Cappella sull’Acqua è uno degli esempi di maggior successo di questo architetto. In quest’opera Ando riesce a esprimere, combinandoli, i suoi concetti sul profano, il sacro, il vuoto e l’infinito.

La composizione dell’edificio si basa sull’intersezione di due volumi: un prisma a base quadrata con un lato da 15 metri e un cubo con i lati lunghi 10 metri. Questi due volumi condividono un’area formando un altro cubo di 5 metri per lato.

Di fronte alla cappella c’è uno stagno che ha le dimensioni di un rettangolo di 45 x 90 metri. Quest’ultimo è diviso in quattro piattaforme di 15 metri che creano un recinto virtuale. Lo stagno è una zona d’acqua visibile dall’interno della cappella. In questa maniera, i visitatori stabiliscono un contatto visivo (e non fisico) tra la cappella e la natura.

L’architettura minimalista di Tadao Ando riserva un’attenzione particolare alla dimensione spirituale. Inoltre, la natura ha un ruolo fondamentale nell’opera di questo maestro del design.

Tadao Ando è profondamente convinto che all’interno di questo mondo caotico e rumoroso si possano creare degli spazi trascendenti di serenità e spiritualità.