Lina Bo Bardi, una pioniera dell'architettura

La moderna architettura brasiliana non sarebbe stata quella che è senza il grande contributo di Lina Bo Bardi, che ci ha lasciato edifici di grande splendore e che ancora oggi ci abbagliano.
Lina Bo Bardi, una pioniera dell'architettura

Ultimo aggiornamento: 20 febbraio, 2020

Lina Bo Bardi fu una delle figure più importanti dell’architettura moderna, che ha lasciato esempi importanti ed espressivi dell’architettura brasiliana del XX secolo. Lina Bo Bardi studiò architettura presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Roma e, successivamente, si trasferì a Milano.

Dopodiché, intraprese il viaggio che le avrebbe cambiato la vita, sbarcando in Brasile, quell’angolo frondoso del mondo, con musica e colori vivaci, che la innamorarono per sempre. Lina arriva in Brasile nel 1946, piantando le radici del discorso dell’architettura moderna, che si era portata dall’Italia, sua patria natale.

Fu così che Lina Bo Bardi contribuì alla creazione di un’architettura autenticamente brasiliana, in un paese avrebbe amato per tutta la vita, come la sua propria casa.

Brevi note biografiche

casa di vetro di Lina Bo Bardi

Lina Bo Bardi, che in realtà si chiamava Achillina Bo, studiò architettura all’Università La Sapienza di Roma, dove si laureò nel 1939. Il suo progetto finale consisteva nella progettazione di un’ala di Maternità per madri single.

Alla fine della seconda guerra mondiale si unì alla Resistenza e, nel 1945, fondò la rivista A. Cultura della Vita con Bruno Zevi, il suo mentore, e Carlo Pagani, il suo socio. Lina visse a Milano dal 1940 al 1945, l’anno in cui ritorna a Roma. Nel 1946, dopo essere stata delusa dall’Italia del dopoguerra, partì per il Brasile con suo marito Pietro Maria Bardi.

Una volta arrivati ​​in Brasile, si stabiliscono definitivamente a San Paolo e nel 1951, Lina si naturalizza come brasiliana, senza perdere la sua relazione con la sua famiglia a Roma. Mantiene anche contatti con architetti italiani, in particolare con Bruno Zevi, facendo viaggi sporadici in Europa.

Nel 1950 progetta e costruisce la sua casa, la casa di vetro, e nel 1957 inizia il progetto e la costruzione del Museo d’Arte di San Paolo, inaugurato nel 1968. Questa opera è uno dei migliori progetti dell’architettura brasiliana moderna. Si distingue per la sua gigantesca struttura ad arcate e le stanze a pianta aperta.

Gaudí ha una grande influenza sull’opera di Lina Bo Bardi; dopo la sua visita a Barcellona nel 1957, diventa evidente nei progetti di quegli anni. In particolare, spiccano i progeti delle case Valéria Cirell (1958) e Chame-Chame (1958), e nella Chiesa dello Spirito Santo do Cerrado a Uberlândia (1976-1982).

Nel suo primo passo attraverso Salvador de Bahía, Lina Bo Bardi progetta il Museo delle Arti Popolari nel vecchio complesso architettonico di Unhão (1959-1963).

Opere principali di Lina Bo Bardi

SESC Pompeia / Thomas Hobbs en.wikipedia.org

L’opera più conosciuta e celebrata di Lina Bo Bardi è il Centro ricreativo, culturale e sportivo SESC (Serviço Social do Comercio), nel famoso quartiere di Pompéia, a San Paolo. In questo edificio, costruito tra il 1977 e il 1986, Bo Bardi approfittò della struttura di una fabbrica di bidoni abbandonata.

In questo progetto, rispetta la struttura orizzontale dei magazzini preesistenti, dando maggiore importanza allo spazio libero delle strade interne. Come contrappunto, costruisce una nuova doppia torre verticale, rivestita di cemento.

Un altro progetto importante è la casa di Chame-Chame, progettata da Lina bo Bardi nel 1964. Questa casa si distingue per essere un volume che emerge intorno a una vecchia jaqueira.

Il terreno si trova nell’angolo di una biforcazione, e presenta una leggera pendenza. Una rampa curva avvolge uno degli angoli, che sale fino al cortile posteriore. L’edificio è completamente circondato dalla rampa per le macchine. Sul lato opposto, troviamo una scala che porta all’ingresso di servizio.

La casa si trova al centro del terreno, lontana da tutti i muri esterni e, pertanto, lontana dalla strada. I muri sono segmenti retti e curvi. Gli angoli si materializzano in piccoli segmenti di curve; cioè, gli angoli sono stati arrotondati, al fine di mantenere l’angolo esterno tra i diversi segmenti.

“Lo scopo di una casa è quello di offrire una vita buona e confortevole, e sarebbe un errore valutare troppo un risultato esclusivamente decorativo.”

Lina Bo Bardi

Altri aspetti della vita di Lina Bo Bardi

Questa architetta italo-brasiliana non si è dedicato solo all’architettura, ma si è anche dilettata nel design di gioielli e mobili. Ha anche lavorato all’allestimento di mostre e scenografie teatrali.

Uno dei suoi ultimi progetti si è concentrato sul rimodellamento di un edificio esistente per installare il Teatro Oficina di San Paolo (1980-1991).

Inoltre, ha dato un grande contributo alla teoria dell’architettura, con il suo testo chiave per l’architettura moderna Contribuição Propedeutica ao ensino da Teoria da Arquitetura (1957). Un manifesto umanistico a difesa di un’architettura colta ed ecologica, basata su progressi tecnici.