Charlotte Perriand e il suo contributo all'interior design moderno

Responsabile della sezione interior design dello studio di Le Corbusier, con i suoi progetti si è guadagnata un posto nella storia dell'arredamento d'interni, segnando i momenti più floridi del design del XX secolo. La sua visione ha prodotto arredi intesi ad umanizzare gli spazi moderni.
Charlotte Perriand e il suo contributo all'interior design moderno

Ultimo aggiornamento: 01 gennaio, 2020

La storia del design moderno è costellata da grandi maestri, uno di questi è indubbiamente Charlotte Perriand, designer d’avanguardia. Attiva partecipante del movimento delle avanguardie culturali dei primi decenni del XX secolo, portatore di rinnovamento nei canoni estetici.

A Charlotte Perriand va riconosciuto il merito di aver fatto comprendere nella loro reale grandezza i progetti di Le Corbusier. Gli interni della Perriand, grazie alla sua visione moderna, hanno completato gli edifici iconici dell’architetto svizzero.

In tempi in cui la professione di architetto e designer era quasi esclusivamente prerogativa maschile, essere donna e architetto era in un certo modo, rivoluzionario. Motivo per cui, il suo nome rimase relegato al ruolo di collaboratrice di  Charles-Edouard Jeanneret.

Tuttavia, Charlotte Perriand rappresenta uno dei pilastri portanti dell’interior design moderno e tra i suoi più grandi promotori. I progetti della Perriand conferirono un tocco unico agli spazi di Le Corbusier, dato che fino a quel momento erano decorati con mobili non d’autore.

«Qual è un elemento cruciale della vita domestica? Possiamo rispondere immediatamente: lo stoccaggio. Senza un luogo di archiviazione ben pianificato, è impossibile avere spazio nella propria casa».

Charlotte Perriand

Charlotte Perriand: vita e opere

Mobili di Charlotte Perriand
Mobili di Charlotte Perriand / arquitecturaydiseno.es

Charlotte nasce a Parigi nel 1903, da genitori entrambi sarti di alta moda. Nel 1920 si iscrive all’Ecole de l’Union Centrale des Arts Décoratifs, dedicando 5 anni allo studio del design del mobile.

Ma lo stile della scuola, basato sull’artigianato e le Beaux-Arts, non la convince affatto. Per tale motivo, inizia a cercare ispirazione nell’estetica industriale dei macchinari e delle nuove automobili che sfrecciano per le strade di Parigi.

All’età di 24 anni inizia a farsi spazio nel mondo del design, con l’acclamato Bar sotto il tetto, realizzato in acciaio cromato e alluminio anodizzato, presentato al Salon d’Automne del 1927.

Uno dei momenti decisivi nella vita di Charlotte arriva quando decide di bussare alla porta dello studio di Le Corbusier. Durante la prima visita, l’architetto e designer si sente rispondere: “mi spiace, ma qui non ricamiamo cuscini“. Con queste parole, Le Corbusier le chiude le porte del suo atelier.

Ma non si lascia abbattere; al contrario, continua a cercare un’altra opportunità. Dopo la tanto attesa opportunità, lavora con Pierre Jeanneret e Le Corbusier per più di dieci anni.

Nello studio di Le Corbusier, ricopre la carica di responsabile “degli elementi d’arredo”. Nel 1928 progetta tre poltrone per lo studio dell’architetto svizzero.

Ciascuna di esse è composta da una base in acciaio tubolare cromato. Una poltrona da conversazione, la B301; una poltrona per il relax, LC2 Great Comfort; e una terza poltrona letto, la Chaise Longue B306.

Filosofia del design

Mobili per la camera da letto
Arredamento camera da letto / AD

Charlotte Perriand è fermamente convinta che i suoi progetti debbano adattarsi alla realtà e ai bisogni degli abitanti che vivono gli spazi. Pianifica lo spazio per agevolare la vita quotidiana delle persone, oltre a conferire bellezza e combattere il caos, sempre e comunque in piena libertà.

Motivata da un grande interesse per la politica e l’economia, non ha aspirazioni per il lusso e le grandi case riservate alle classi alte. Al contrario, ben consapevole del momento storico europeo dell’epoca, si focalizza sui principi del comunismo, che segue in quegli anni.

Per tale ragione si concentra su costruzioni e progetti diversi da quelli rivolti all’élite, che siano accessibili a tutti o quantomeno al maggior numero di persone possibile.

Aspira a cambiare il mondo a partire dalle abitazioni e attraverso i suoi progetti. I suoi progetti sono pensati per l’edilizia sociale e per gli operai.

Accade lo stesso con i materiali, nel qual caso predilige quelli accessibili a tutti. Sostituisce l’acciaio cromato e la pelle con il legno e il vimini per rendere i mobili più economici.

I suoi progetti si concentrano anche su altri due concetti fondamentali: modulare e prefabbricato. Questa combinazione permette di ridurre i costi e offre maggiore adattabilità: dagli scaffali ai mobili per la cucina e il bagno.

Charlotte Perriand: nuove vie

Mobile Charlotte Perriand
Mobile Charlotte Perriand / roomdiseno.com

Durante l’occupazione nazista della Francia, nella seconda guerra mondiale, cerca rifugio in Giappone. Parte di Marsiglia lo stesso giorno in cui le truppe tedesche prendono il controllo di Parigi. La guerra, però, la insegue anche in Giappone, pertanto si trasferisce in Vietnam.

Grazie a queste esperienze, il suo lavoro si arricchisce di nuove influenze, come il buddismo Zen, adattandosi a nuovi modi di progettare e a nuovi bisogni. Con nuovi materiali a sua disposizione, inizia una fase sperimentale.

Muore nel 1999, all’età di 96 anni. Charlotte rimane attiva fino alla fine, pubblicando le sue memorie appena un anno prima della morte. Il libro, intitolato “Io, Charlotte tra le Corbusier, Léger e Jeanneret”, riassume una vita dedicata al design degli spazi e dei mobili, questi ultimi tutt’ora in produzione.

Perriand ha aperto nuove prospettive nel design moderno, scommettendo sull’interior design integrale. Ovvero, ponendo attenzione gli aspetti ergonomici, funzionali e formali di ogni spazio. Per una serie di motivi, è rimasta discretamente in secondo piano, all’ombra dei suoi colleghi dell’atelier di Le Corbusier.